Succedeva e succede ancora
Agli inizi della mia attività di omeopata ho preso del pazzo, dell’incosciente, del rovina-famiglie e del visionario scriteriato. In realtà lo ritenevo abbastanza logico per quei tempi: in pochi conoscevano il significato di “omeopatia” ed in campo veterinario in pochissimi la praticavano, intendendo la vera Omeopatia, non quello che viene chiamata così ma non lo è (https://studio-omeopatico.com/comprendere-la-visita-omeopatica/), né tanto meno una terapia basata su un cocktail di rimedi applicato in modo allopatico (https://studio-omeopatico.com/omeopatia/). Insomma, fare l’omeopata allora significava “fare la fame” ed essere disapprovati.
Naturalmente, a quei pochi clienti di allora le spiegazioni erano dovute e trovai molto giovamento dalle varie conferenze pubbliche, che tenevo periodicamente, proprio con lo scopo di rendere più persone possibili in grado di scegliere questa terapia liberamente e con una certa consapevolezza in caso di necessità.
Oggi, dopo oltre 30 anni, le cose sono cambiate e, diciamo pure, che la cosiddetta “scienza” (non tutta, sia chiaro), autoscreditandosi con i suoi stessi dogmi, ha dato il suo bel contributo al successo dell’Omeopatia e sempre più sono gli utenti di questa disciplina medica.
Il perché di una scelta
In tutti questi anni, in tanti mi hanno chiesto il perché di una scelta così coraggiosa (magari pensavano “incosciente”) e professionalmente incerta. A quei tempi rispondevo: “Perché questa è medicina vera che non si prefigge di nascondere i sintomi, ma di guarirli”. Oggi, però, sento che è arrivato il momento di dire qualcosa di più.
L’Omeopatia è rispetto dell’Individuo, rispetto per la Natura, rispetto per il Pianeta e per la sua Evoluzione; in sintesi, rispetto per le Leggi che governano la Vita.
Tutto ciò è possibile grazie al metodo ideato dal fondatore Samuel Hahnemann alla fine del XVIII° secolo, ma non si può prescindere dagli strumenti terapeutici opportunamente “lavorati” ed è questo il tema che intendo, seppur brevemente, trattare con l’intento di rendere una visione meno consueta, ma altrettanto importante, dei rimedi usati in Omeopatia… per chi la vuole cogliere.
I rimedi sono sostanze
Non ci si meravigli dell’apparente banalità di questa affermazione! Spesso siamo ingannati dal linguaggio parlato, oggi più che mai.
“Sostanza” è ciò che è permanente, costante, perciò fondamentale nelle cose soggette a mutamenti, che fa da sostegno alle varie qualità dell’oggetto preservandole dai mutamenti e dagli eventi che si susseguono nel tempo.
Il termine deriva dal participio presente del verbo latino sub-stare, cioè sub-stans, sottostante. Sottostante a cosa? Alla materia. Percepiamo la materia con i sensi fisici, ma non altrettanto avviene con la sua sostanza, ciò che non tocchiamo e non vediamo, nemmeno con il più avanzato apparecchio d’indagine.
Potremmo anche parlare di “essenza“, la sostanza propria e permanente di una cosa.
Questo fatto era già noto a qualche genio del passato, come Paracelso, per citarne solo uno, ma Hahnemann ha avuto il merito, di “isolare” la sostanza dalla materia e di usarla per la cura degli Esseri Viventi.
Grazie alle sue conoscenze alchemiche e alle scale di diluizione da lui ideate, ha potuto così esaltare gli elementi che egli stesso definì “quasi spirituali” dei rimedi, le loro caratteristiche intrinseche, ciò che è occulto e che i sensi non possono percepire, ma che risuona per similitudine con l’essenza dell’Essere Vivente.
I rimedi per l’Omeopatia derivano dai vari Regni Naturali,
ma nulla del materiale di partenza, nemmeno una molecola, è più presente nel rimedio che usa l’Omeopatia Classica Hahnemanniana, cioè la Vera Omeopatia.
Ecco perché possiamo usare con disinvoltura su ogni Essere Vivente, anche rimedi che derivano da veleni, metalli tossici, tessuti o organi animali, ecc., secondo il vecchio e saggio principio “Tutte le cose sono veleno e niente è senza veleno; solo la quantità fa sì che una certa cosa non diventi veleno” [Paracelso]. Potremmo anche dire: la materia può essere veleno, non la sostanza… e i rimedi sono sostanza!
Quindi a quella famosa domanda “perché questa scelta così coraggiosa e professionalmente incerta”, oggi rispondo: “Perché credo che in ogni Essere o Cosa del Creato c’è un seme di Luce Divina messo a nostra disposizione per la salute dell’Uomo, degli Animali, delle Piante e del Pianeta, se solo impariamo a servircene.”