L’antica ricetta del potere e delle tirannidi

Due anni fa pubblicai la foto che compare sotto il titolo. Nell’articolo cui l’immagine si riferisce, il Premio Nobel Luc Montagnier porta alcune semplici ma fondamentali argomentazioni per incoraggiare a considerare l’Omeopatia alla stessa stregua della Medicina Convenzionale per le grandi possibilità di combattere molte malattie, alcune delle quali dichiarate “incurabili”.

E’ successo anche a me, proprio in uno dei miei primi casi, di guarire un cavallo dai “tremori”, una patologia dichiarata incurabile (possibile solo un palliamento a vita) da uno dei più illustri esperti mondiali di patologia equina Adams O. R. – Le malattie degli arti del cavallo e problemi di ferratura. Poi seguirono altri casi cosiddetti “incurabili” risolti, ma la lista sarebbe lunga e non è questo lo scopo di queste note.

Lo scopo è una riflessione dettata dai tempi che stiamo vivendo. Oggi molti di noi sono consapevoli che una potenza oscura (ma nemmeno poi tanto) cerca di metterci gli uni contro gli altri, di dividerci, per sfruttare il potere che questa divisione crea, del tipo “chi non è con me è contro di me”, portando dal piano della libera scelta a quello del dogma, per non dire dell’obbligo o meglio, dell’imposizione.

Accettare questo accordo significa voler restare nell’ambito del contrasto, del non rispettare la libera scelta di ognuno. L’Omeopatia può benissimo convivere con la Medicina Convenzionale, come dimostrano molte ottime collaborazioni che ho con Colleghi “convenzionali”; i “vaccinati” possono benissimo accettare che altri non si “vaccinino” e viceversa.

Divide et impera genera odio e schiavitù, l’Amore genera armonia.