Uno scritto del grande omeopata Pierre Schmidt del 1959, attualissimo! Nonostante il maltrattamento animale sia punito per legge, siamo ancora lontani dal vero benessere.
“È un fatto assodato che gli animali si agitino. Di recente a Parigi, un gatto ha attaccato un agente che, revolver in pugno, cercava invano di farlo ragionare. In Provenza poco tempo fa un leone si è rivoltato contro il proprio domatore. Il mondo animale è in fermento alla stessa stregua di quello umano. Esprime i suoi disagi esistenziali proprio come accade a noi uomini, che in esso possiamo rispecchiarci: ribellioni, manifestazioni di protesta, servizi pubblici in pericolo.
Un gatto è salito agli onori della cronaca per essersi arrampicato fin sulle traverse del Palais Bourbon e lì ha voluto rimanere sdraiato per diverse ore… non c´è che dire, una manifestazione di protesta in piena regola!
Vivendo da diverse migliaia di anni a stretto contatto degli uomini, gli animali cosiddetti domestici hanno finito per acquisire i nostri stessi vizi mentali, le nostre stesse malattie di esseri civilizzati. Essi soffrono di asma, di reumatismi, di nevrosi. E chi può dire che non siano stati contaminati da malanni anche più gravi? In un´epoca nella quale tutti non fanno che parlare dei loro diritti e quasi nessuno dei propri doveri, dove la rivendicazione, per essere proficua; deve essere di massa e suscitare scandalo, chissà se anche gli animali presto o tardi non si uniranno in qualche movimento “politico”; al fine di rivendicare il loro diritto alla libertà e all’autodeterminazione?
Ad esempio i cavalli da tiro che in alcuni posti lavorano ventiquattr´ore al giorno, i polli e i capretti che vengono legati strettamente e lasciati languire al sole giornate intere, gli animali da macello legati come sardine e trasportati senza bere e senza mangiare per ore e ore [oggi le cose sono migliorate, ma rimane un momento drammatico, ndr], i cani da guardia che rimangono legati a una catena per tutta la vita; un mondo di bestie devote, silenziose, sfruttate fino al midollo e senza le quali l´uomo non potrebbe vivere, forse incomincia a stancarsi.
I cani da caccia, da pastore, i cani poliziotto, si rendono conto della loro utilità dal momento che reclamano incoraggiamento e nutrimento. Il cavalli, sia da sella che da traino, lavorano bene solo se vogliono e se comunque non sono troppo sfruttati. Vi sono alcune varietà di uccelli che, tormentati, decimati, disgustati dalla persecuzione che viene loro fatta dai cacciatori, lasciano definitivamente i nostri paesi. Arriveremo al punto che gli animali, disgustati dal comportamento dell´uomo gli si rivolteranno contro? Chissà se di fronte alle nostre promesse, continuamente disattese, di occuparci dei loro diritti, non decideranno una buona volta di compiere un atto decisivo utilizzando le loro proprie capacità, alla stessa stregua degli esseri umani?”
[da RadarOpus, Pierre Schmidt, Quaderni di Omeopatia, Riunione del 30-31 maggio 1959]